All'interno della chiesa di Santa Caterina, nell'altare sinistro è custodito un piccolo simulacro ligneo del Crocifisso, attribuito al Marabitti.
Tale simulacro inserito in una "vara" viene portato in processione il martedì dopo la Pentecoste. Nei tre giorni che precedono la festa si celebra il triduo.
Sulle origini di tale festa, si narra che, intorno al 1633, una donna parlasse in casa con un altra persona. I vicini spiando si accorsero che la donna parlava con un Crocifisso e ne misero al corrente il parroco. Il Crocifisso venne spostato in chiesa e successivamente si susseguirono una serie di atti prodigiosi e miracolosi che portarono la comunità di Chiusa a istituire una processione annuale.
La processione in onore del S.S. Crocifisso è molto partecipata dalla comunità.
Durante il corteo la Vara è preceduta da uno stuolo di santi portati a spalla provenienti da tutte le chiese del paese che vengono radunati nella chiesa di Santa Caterina, il giorno prima della processione, il lunedì. Il primo simulacro ad uscire in corteo è sempre quello di San Michele che si mette a protezione e guardia del corteo. Di seguito escono tutti gli altri santi come Santa Lucia, Santa Caterina, Sant'Antonio da Padova ecc. Infine San Giuseppe, l'Immacolata e la Vara del Crocifisso.
Nel corso del tragitto si fanno alcune soste per fare riposare i santi e i devoti. In particolare una sosta è d'obbligo davanti la casa dove originariamente era custodito il Crocifisso, in uno dei quartieri più antichi e suggestivi del paese, San Michele.
Concluso il tragitto, la festa si chiude con i consueti fuochi d'artificio.