La ricchezza artistica di Chiusa Sclafani

In particolare, tra Cinque e Seicento, Chiusa Sclafani era un crocevia culturale, insieme a Giuliana e Burgio, altri due comuni della stessa signoria, la cui importanza si irradiava in tutta la Sicilia occidentale. 

La ricchezza culturale del paese è dimostrata dalle numerose opere di alto interesse artistico che si trovano sparse soprattutto nelle nostre chiese. 

 

Fu Alfonso II Cardona, nella seconda metà del '500, la seconda personalità dinastica più importante dopo Matteo Sclafani. Due volte presidente del regno di Sicilia, sotto Ferrante I Gonzaga, la sua corte era aperta a tutti gli stimoli culturali e artistici. A Chiusa soggiornarono musicisti, pittori come Pietro Ruzzolone e Antonello Crescenzio e Cornelio Fiammingo, intagliatori come i Lo Cascio, scultori come il romano Benedetto Marabitti.

Nonostante il declino politico che si abbattè sulla contea di Chiusa durante la dinastia Colonna di Paliano, si riuscì a mantenere e arricchire il patrimonio artistico grazie al contributo e all'iniziativa delle confraternite laicali, che commissionavano varie opere per le chiese e alla presenza degli Ordini Religiosi, tra cui i francescani, i quali facevano dell'arte pittorica uno strumento di evangelizzazione.