La chiesa, che sorge all'inizio del corso principale del paese, fu edificata nel XV secolo con impianto basilicale a tre navate divise da altissime e imponenti colonne. La facciata, molto semplice, è messa in risalto da un ampia scalinata.
Nell'altare della navata sinistra trova posto il fercolo del Santissimo Crocifisso.
Tale fercolo è oggetto di culto da parte della comunità che ogni anno, il martedì dopo la Pentecoste, esegue una processione in cui Gesù Crocifisso è accompagnato da numerosi santi.
Nel presbiterio impera la pala della Madonna del Rosario ed i Santi Domenico, Antonio, Giacomo ed Onofrio, opera di Olivio Sozzo.
In fondo, nella cantoria è presente un organo a canne che risale al '600.
Nell'altare a destra si trova una statua di Santa Caterina attribuita al Genovese.
Sia questo altare che quello dedicato al Crocifisso sono in alabastro e vengono attribuiti a Benedetto Marabitti.
All'entrata della chiesa sul lato destro si trova una teca che custodisce tre dipinti su tavola, risalenti al '500, che rappresentano Santa Caterina d' Alessandria, La Madonna col Bambino e San Nicolò di Bari.
Tale trittico, particolarmente interessante, si suppone facesse parte di un più ampio polittico, ad opera di Antonello Crescenzio. Fino a pochi anni fa esse venivano attribuite a Pietro Ruzzolone, un pittore attivo tra la metà del XV e gli inizi del XVI secolo. Studi più recenti hanno restituito le tavole ad Antonello Crescenzio detto Il Panormita. Poichè tra le tre tele vi sono notevoli differenze si può supporre che non derivino tutte dallo stesso Crescenzio ma che fossero opera di un atelier di pittori più ampio che a lui e a suo figlio facessero capo.